In Romagna vive l’ideatore di una linea di abbigliamento bicycle e skate che spacca. Il suo brand è nato così, durante una serata goliardica a base di nocino, in zona Monte Novo di Montiano. La persona in questione si chiama Andrea Sansavini, è un mio carissimo amico, e il marchio è Missaid. Ne avete mai sentito parlare?

Missaid produce abbigliamento e accessori che riportano i detti popolari romagnoli in una lingua che è metà inglese e metà romagnola. Diciamo che è una sorta di anglo-romagnolo. L’anglo-romagnolo è un inglese maccheronico semplice da capire, diretto e spiritoso. Missaid, d’altronde, in inglese significa detto male e anticipa abbastanza il concetto di base. Missaid proviene da qui, dalla Romagna. È un marchio che profuma di Sangiovese.

Il concept di questa linea mi ha divertita molto: “Missaid è la saggezza popolare che tampona l’inglese per dare vita a una lunga serie di detti anglo-romagnoli”.

Le tiscert Missaid vengono realizzate con una cura maniacale, così come il loro packaging: una custodia simil-vinile in perfetta linea con l’anima vintage del marchio.

L'originalissimo packaging delle magliette

Su alcune magliette della linea di abbigliamento bicycle e skate romagnola, è stato sperimentato l’invecchiamento naturale Missaid. I capi, sostanzialmente, vengono lasciati alle intemperie per un anno intero. La natura decide il risultato finale. L’obiettivo è realizzarne una piccola serie invecchiata naturalmente.

La grafica mod. Rider

Andrea produce buona parte dei suoi articoli in cotone 100% organico, coltivato senza OGM e senza fertilizzanti nocivi per le acque. Il tutto in un’ottica di rispetto per la biodiversità, il terreno e le comunità locali. Il marchio Missaid, in buona sostanza, racchiude in sé spirito creativo ed etica ambientale. Fantastico!

La Rivola in tutta la sua nuova lucentezza

Ciao, Andrea! Quanto ti appassiona Missaid da 1 a 10?

Ciao, Anna! Sicuramente 10. Questo progetto mi diverte, mi regala stimoli, voglia di fare e di disfare per poi rifare e ridisfare nuovamente!

O tiscert

La tua linea di abbigliamento bicycle e skate Made in Romagna è veramente il top. Dimmi, com’è nata l’idea della cassettina porta-cover delle magliette? È fichissima!

Grazie! Quando c’erano ancora le mezze stagioni e le strade erano sterrate, i nostri nonni usavano la bici per consegnare le bevande, trasportandole all’interno di una cassetta di legno.

Voglio che le mie magliette vengano proposte in cassette di legno. I miei articoli di abbigliamento bicycle e skate sono freschi, ma arrivano da lontano e portano qualcosa di vissuto. Sono per chi abbia sete di saggezza popolare!

Il talloncino usato nell'esperimento

Come ti è venuta l’idea dell’invecchiamento naturale?

Nella moda si spende molto tempo per la ricerca di materiali e di tecniche per l’invecchiamento artificiale dei capi. Ma è solamente indossandoli e vivendoli che si ottiene il risultato migliore.

E allora perché non farli indossare alla natura per un anno intero, mese dopo mese?

Dettagli della Legnano

Oltre all’abbigliamento bicycle e skate di qualità, che altro realizzi?

In questa stagione ci sarà molta scelta: t-shirt, felpe, giacche, coppole. Una linea di abbigliamento bicycle e skate tutta in divenire!

Non siamo ancora nei negozi, ma mi sto attrezzando. E, come si dice in questi casi, stay in bell!

Una piccola anteprima delle nuove grafiche

Andrea, oltre a curare il marchio Missaid sei anche grafico pubblicitario. Eppure, nel tuo garage, ho notato una bici in fase di restauro. Come ultima domanda, ti chiedo: ti occupi anche di bici?

Sì, anche. La passione per il restauro è nata dopo aver ricevuto in regalo una vecchia Legnano degli anni ‘60. L’ho parcheggiata in garage e lì è rimasta per qualche anno.

Un giorno mi è venuta voglia di allestirla in stile retrò. L’ho solo pulita: volevo che si capisse che arrivava da lontano. Eppure mancava qualcosa, un tocco sartoriale; allora mi sono armato di ago e filo e le ho cucito addosso del jeans. Bello!

Ho cercato vecchie biciclette per mercatini. Le volevo semplicemente particolari. Da lì a poco ho trovato una Peugeot Model PE del 1971, bellissima ma conciata parecchio male.

Amletico dilemma

L’ho completamente smontata e lucidata in tutte le sue parti, ma non me la sono sentita di riverniciarla. Aveva adesivi bellissimi e fregi fatti a mano su tutto il telaio. Il risultato è, a mio parere, un bel restauro conservativo in cui ho messo del mio

E poi è arrivata la Rivola, su commissione. Rivola era un rinomato telaista della zona. Era, ed è ancora oggi, una bicicletta meravigliosa con una componentistica di tutto rispetto.

La mitica rivola restaurata su commissione

Dopo la Rivola è arrivata la Vitali. Viste le sue condizioni, ho effettuato un vero e proprio restauro. Al momento sto smontando fino all’ultima sfera della guarnitura. Le gabbie, a quei tempi, non c’erano!

Le diverse fasi di invecchiamento naturale