Promuovere il biologico in Emilia-Romagna attraverso una proposta basata su ingredienti certificati: non male, come idea!
A questo proposito, in Emilia-Romagna ha preso il via un’iniziativa che vuole avvicinare le persone all’alimentazione di qualità e al rispetto per l’ambiente.
Questa settimana ne ho parlato insieme al Dott. Marco Pasi, responsabile del progetto Bio Gourmet.
Bio Gourmet è la rete di locali dell’Emilia-Romagna che propone piatti realizzati con materie prime provenienti da agricoltura biologica certificata. L’obiettivo, appunto, è promuovere il biologico in Emilia-Romagna.
Tutti i locali che aderiscono a questa iniziativa si attengono a un severo regolamento definito in un disciplinare a garanzia della clientela. E il personale in cucina non mescola i prodotti bio con quelli convenzionali, dalla fase del loro stoccaggio nei magazzini fino alla somministrazione alla clientela.
Nei locali e ristoranti facenti parte del progetto è possibile visionare l’elenco dei produttori e dei fornitori dei prodotti biologici utilizzati.
Io sono curiosa di saperne di più, e voi?
Salve, Dott. Pasi. Mi dica, a seguito di quale consapevolezza nasce Bio Gourmet?
Il progetto nasce nel 2013, dopo alcuni mesi di analisi e discussioni preliminari.
Nell’enogastronomia, il biologico rappresenta un fenomeno economico e sociale di grande rilevanza. È importante avere una buona offerta di prodotti, ma anche di luoghi in cui conoscerli e apprezzarli.
Come funziona Bio Gourmet e in che modo un locale può aderire al progetto per promuovere il biologico in Emilia-Romagna?
Bio Gourmet identifica i locali che propongono alla loro clientela ricette realizzate con ingredienti provenienti da agricoltura biologica certificata secondo le normative vigenti.
Il progetto vuole contribuire allo sviluppo di comportamenti virtuosi e consapevoli delle imprese, facendo attenzione tanto ai prodotti quanto alle procedure. Intende promuovere il biologico in Emilia-Romagna.
Nel disciplinare che gli aderenti devono sottoscrivere e rispettare, infatti, sono previste le modalità da utilizzare per la gestione dei prodotti, sia nella fase di immagazzinamento e di lavorazione dei piatti e delle ricette che in quella di comunicazione alla clientela, compreso l’obbligo di mettere a disposizione della clientela gli elenchi dei fornitori o dei prodotti biologici.
Le imprese interessate a Bio Gourmet possono contattare direttamente i responsabili Fiepet Confesercenti della propria provincia. Riceveranno tutte le informazioni necessarie. In alternativa, possono scrivere a redazione@catconfesercenti.it o redazione@ecobio.bo.it.
Chi controlla che tutti i requisiti e le attività vengano rispettati?
Abbiamo un comitato tecnico-scientifico che presiede e vigila sui requisiti previsti dal disciplinare”.
Bio Gourmet fa riferimento solo all’Emilia-Romagna?
Sì, al momento è un progetto che riguarda solo l’Emilia-Romagna.
Che cosa manca, secondo Lei, nel panorama gastronomico locale? Trova che l’offerta legata al bio sia ancora scarsa?
Sono ancora poche le aziende in grado di rispettare i criteri rigidi che l’utilizzo del prodotto bio prevede. Ma il numero delle imprese che vuole cimentarcisi, e promuovere il biologico in Emilia-Romagna, è in crescita.
Quanto interesse avete riscontrato finora?
L’interesse è alto e le imprese in grado di entrare nel progetto, di fatto, sono state tutte inserite. Aabbiamo, però, molte richieste, e credo che nel 2015 potranno esserci interessanti sviluppi.
Cosa riserva il 2015?
Abbiamo in programma alcuni importanti appuntamenti per il marchio Bio Gourmet. Uno è all’interno di Arts&Events, la più importante borsa del turismo delle città d’arte che si svolgerà in centro a Bologna dal 29 al 31 maggio. L’altro è al SANA, il salone internazionale del naturale che si svolgerà in Fiera a Bologna dal 12 al 15 settembre. E poi una serie di appuntamenti formativi nel corso dell’anno.