Amici, sono super felice di aver conosciuto Thomas Torelli, il regista italiano che sta ultimando un documentario sulla cultura della carne: Food ReLOVution.

Thomas Torelli

Thomas è convinto che le rivoluzioni più importanti siano quelle interiori, quelle silenti e potenti che nascono dall’io più profondo. Grazie al suo lavoro, questo regista vuole lanciare un messaggio molto importante: la scelta è la nostra arma più importante. Non affidiamoci ai soli dogmi alimentari imposti dalla società, conoscere meglio ciò che mangiamo. Sarà solo in questo modo che potremo dare il via a una rivoluzione, sì, ma fatta con amore. Chi ne siate convinti o meno, la rivoluzione alimentare è adesso!

Ciao, Thomas! Sono molto felice che tu abbia accettato l’intervista e ne approfitto per ringraziarti. Perché ti sei buttato a capofitto in questo documentario sulla cultura della carne?

Ciao, Anna! Food ReLOVution è conseguenza logica del mio film precedente, Un altro mondo, che ha vinto il Clorofilla Film Festival.

Un altro mondo parla di quel senso di unione con la Terra e gli uomini di cui c’è così tanto bisogno, oggi più che mai.

È una profonda riflessione sull’interconnessione esistente fra Uomo e universo, sulla fisica quantistica e sulle credenze che popolano questo pianeta.

Food ReLOVution indaga l’impatto ambientale della cultura della carne. Ciò che mangiamo può davvero rappresentare il primo grande passo etico nei suoi confronti e il mio documentario sulla cultura della carne vuole gridarlo.

La locandina

Scegliere consapevolmente ciò che mangiamo può davvero cambiare il mondo. La cultura della carne causa problemi globali che interessano direttamente ognuno di noi. Non possiamo, e non dobbiamo, far finta di nulla. Quello che occorre è una rivoluzione fatta con amore, da qui il nome del progetto.

Riflettiamo su un concetto molto semplice: per produrre un chilo di carne da allevamenti intensivi consumiamo dai 15 ai 17.000 litri d’acqua. Non è assurdo?

Simili squilibri derivano da cosa scegliamo di mangiare quotidianamente.

Food ReLOVution è un documentario sulla cultura della carne che vuole stimolare le persone a divenire consumatori più attenti e consapevoli. Consumatori capaci di compiere scelte basate sul buonsenso. Così non possiamo andare avanti.

Hai ricevuto fondi per la realizzazione di Food ReLOVution?

Riccardo Gatto, esperto di post-produzione, ha investito i primi 30-40.000 euro, dopodiché il lavoro si è bloccato per un po’ di tempo.

Ora, grazie a un crowfunding, abbiamo raccolto soldi a sufficienza per concludere il lavoro. Quello che al momento sta circolando è il trailer ufficiale di presentazione.

Come sarà strutturato il tuo documentario sulla cultura della carne?

Food ReLOVution è un progetto scritto e diretto da me, e prodotto da Bluma Lab.

Il documentario durerà 80 minuti e sarà basato su tre capitoli: i danni all’ambiente, quelli all’umanità e quelli arrecati al mondo animale.

Avremo una storia ambientata in una fattoria di animali in Florida intervallata da alcuni minuti di cartone animato. Ogni esperto coinvolto parlerà di un tema specifico.

Senza demonizzare i ‘carnivori’, il film analizzerà anche le trasformazioni che sono avvenute nel processo alimentare nell’ultimo secolo, specie negli ultimi 40 anni.

Con il mio documentario sulla cultura della carne voglio dare un’idea visiva di tutto quello che, finora, è solo immaginabile.

Hai coinvolto diversi nomi importanti: Franco Berrino, Vandana Shiva, Peter Singer, T. Colin Campbell e molti altri…

Sì, è stato bellissimo! Siamo volati negli States e abbiamo girato tutto il documentario in due settimane.

Alcuni dei celebri intervistati sono stati coinvolti in modo fortuito. Abbiamo incontrato Peter Singer, ad esempio, negli unici cinque giorni di sua permanenza a New York.

Siamo riusciti a intervistare Frances Moore Lappé, autrice di Diet for a Small Planet, nell’unico lunedì mattina libero che abbiamo avuto a New York. Fantastico!

E dimmi, il tuo documentario sulla cultura della carne sta sucitando interesse?

Sì, al momento il film sta riscontrando moltissimo interesse. Spero di riuscire a ultimarlo entro la prossima estate e di distribuirlo il più possibile, in Italia e all’estero.

Foto di copertina: Serge Esteve via Unsplash.