Era da un po’ di tempo che cercavo qualcuno che sapesse costruire giocattoli di legno, o giocattoli in generale. La scorsa settimana, un amico mi ha suggerito un mio concittadino ravennate: Renzo Laporta. Renzo, in effetti, è un toy maker che vive a Ravenna e che costruisce giocattoli utilizzando materiali riciclati. È una persona molto gentile che parla a bassa voce e che, si nota chiaramente, ha una passione sfrenata per questo tipo di hobby.
Ciao, Renzo! Dimmi, qual è la tua concezione dell’infanzia? E perché costruire giocattoli?
Ciao, Anna! Sai, credo che il gioco debba collegarsi alla terra, alla materia e all’esperienza.
Serve tornare alla genuinità del gioco riconoscendo la genuinità dell’infanzia che, oggi, è andata un po’ persa.
Per quanto riguarda la concezione dell’infanzia, mi piace la visione di Eugenio Montale in Fine dell’infanzia. È una poesia che parla del momento il cui bambino avverte l’arrivo della pre-adolescenza e abbandona ciò che + stato fino a quel momento.
La modernità vede il bambino come un piccolo adulto. Il minore ha sì la necessità di essere protetto, accudito, ma non sottomesso. Non concordo con un approccio eccessivamente autoritario e con i genitori che sovraccaricano i figli con un numero abnorme di impegni.
Dico no all’iper protezione e sì alla possibilità di sperimentare e di conoscere attraverso l’esperienza del gioco.
Propongo attività che si esprimono all’interno dei contesti educativi in generale come, ad esempio, le scuole.
Diversi anni fa ho conosciuto il fondatore del centro La Lucertola di Ravenna, Roberto Papetti, ora in pensione. È stato insieme a lui che ho riscoperto il fascino del giocattolo fatto a mano.
Un po’ di tempo fa, a Londra, ho insegnato l’arte di costruire giocattoli con materiali di scarto in diverse scuole e centri. Ecco che subito si scopre una cultura del gioco secondo il punto di vista del bambino.
Qual è il valore aggiunto dei tuoi giocattoli fatti a mano?
A Londra ho scoperto la parola accessibilità, e credo sia proprio questo il valore aggiunto dei miei giocattoli.
È importante riuscire a costruire giocattoli utilizzando pochi strumenti accessibili. Questo perché i bambini possano cimentarsi nell’impresa anche a casa, senza difficoltà.
In questi anni ho messo a punto il mio stile. Quando devo costruire giocattoli a mano utilizzo il cartone, la carta, la colla liquida, la plastica e il nastro isolante da elettricista.
Non ricorro a strumenti elettrici o, comunque, ritenuti pericolosi dagli adulti. L’obiettivo è essere creativi servendosi di ciò che si può trovare in casa.
Dove lavori? Hai un laboratorio per costruire giocattoli?
Anni fa il mio laboratorio era al centro La Lucertola, ora non ce l’ho più. Porto il gioco in scuole, centri ricreativi estivi, doposcuola, gruppi di famiglie e laboratori al mare.
Mi piace vedere nel mio trolley il mio laboratorio: tutto quello che mi serve è lì dentro.
Quanto interesse c’è da parte dei genitori ad acquistare giocattoli fatti a mano? Trovi che gli adulti di oggi abbiano senso pratico?
Noto sempre un grande interesse quando si tratta di costruire giocattoli a mano. A differenza di quelli commerciali, non è così comune vederne in giro.
Gli adulti di oggi hanno meno manualità ma, in compenso, sono più propensi al dialogo e all’accordo. C’è più disponibilità a negoziare, considerando un ipotetico problema anche dal punto di vista del bambino.
E comunque, durante i laboratori che ho condotto finora, è stato più frequente vedere gli adulti tagliarsi rispetto ai bambini!
Foto di copertina: Wolfgang Lonien via Photopin.