Essere diversamente onnivori - quindi vegetariani, vegani, celiaci o intolleranti a certi cibi - non deve rappresentare un problema.
Per quanto mi riguarda, sono stata vegetariana per due anni e mezzo, e posso dire che sia stata un’esperienza di fortissima crescita personale. È stato un percorso affascinante e ricco di stimoli che mi ha permesso di incontrare tantissime nuove persone.
Ai tempi della mia scelta alimentare vivevo insieme ai miei. Ricordo ancora il giorno dell’annuncio a mia madre: ”Mamma, da oggi sono vegetariana”. Inizialmente mi ha lanciato uno sguardo fra il nulla e il vago, immobile. La seconda fase è stata la chiara manifestazione del suo terrore più intimo: ”Mo’ che ti cucino, tesoro mio?”. Un dramma (per lei).
All’epoca della mia scelta alimentare mi infastidivano le difficoltà nel riuscire a trovare punti vendita e ristoranti adatti alle mie esigenze. C’erano non pochi disagi e, in alcuni casi, la rinuncia a partecipare a cene insieme agli amici non diversamente onnivori. Nessuno dovrebbe sentirsi diverso a tavola. Sono pure e semplici scelte di vita.
Ma torniamo al presente. Qualche tempo fa mi sono imbattuta in un coloratissimo volantino con sopra il nome di un sito accattivante: CucinaMancina. Un sito per chi è diversamente onnivoro!
Le co-founder di CucinaMancina sono Lorenza Dadduzio, direttore creativo e marketing, e Flavia Giordano, direttore editoriale e social. Sono entrambe pugliesi innamorate del buon cibo e delle sue infinite declinazioni. Lorenza (in foto, a sinistra) mi ha raccontato meglio il progetto CucinaMancina…
Ciao, Lorenza. Perché avete dato il via a CucinaMancina?
Ciao, Anna. CucinaMancina è nata dall’incontro fra me e Flavia durante un corso organizzato dalla regione Puglia nel 2012 per imparare ad avviare start-up basate su una tecnologia innovativa.
Da una cena con i compagni di corso in cui, allo stesso tavolo, c’erano un’intollerante al lattosio, un vegetariano e un celiaco, è nata l’idea di una food community dedicata ai diversamente onnivori. Parliamo di vegetariani, vegani, intolleranti, allergici, curiosi alimentari e tutte quelle persone che seguono diete con pochi zuccheri, grassi e sodio.
Flavia ha pensato al nome e alla grammatica attraverso la coniazione di un nuovo linguaggio inclusivo, a misura di mancino. Io, invece, ne ho disegnato l’identità, mescolando le forchette parlanti di Munari coi rebbi a forma di mani e la “c” rovesciata di “copyleft”. Simbolo, questo, della massima condivisione ed elemento alla base di una community come la nostra.
Volevamo semplificare la vita delle persone con problemi alimentari o semplicemente desiderose di variare la propria dieta. Desideravamo offrire loro la possibilità di mangiare in modo diverso e creativo, suggerendo anche i luoghi in cui comprare e mangiare questi prodotti.
In cosa consiste questo progetto per diversamente onnivori? Come funziona?
È una community che unisce ricette, persone, luoghi e prodotti legati al mondo dell’alimentazione differente attraverso diversi strumenti.
Sul nostro sito proponiamo un ricettario multifiltro per scegliere e organizzare le ricette sulla base delle proprie mancinità.
I diversamente onnivori possono votare le ricette e proporne di nuove, ma anche presentare articoli di sana e creativa alimentazione, diventando a loro volta autori della community.
Tutti i contenuti vengono validati dalla redazione col supporto di una nutrizionista. Il ricettario multifiltro sta diventando un riferimento per i mancini alimentari d’Italia.
Offriamo anche uno store locator, il primo motore di ricerca dell’alimentazione differente in Italia. Si possono cercare o segnalare i luoghi in cui mangiare cibi mancini in Italia in funzione della propria specifica mancinità.
Al momento stiamo lavorando anche allo sviluppo del mercato mancino. Si tratta di vetrine parlanti che ospiteranno i prodotti delle aziende agroalimentari per diversamente onnivori raccontati e cucinati dagli chef e dai foodblogger della community.
Il sito offre anche strumenti di social fooding che consentono ai diversamente onnivori di condividere e di salvare le ricette preferite, così come di interagire con esse.
Quanto è sentito il tema del mangiare differente in Italia? Un vegano o un vegetariano riescono a trovare un’ampia offerta di luoghi in cui mangiare?
La situazione sta progressivamente migliorando. La consapevolezza delle diversità alimentari sta crescendo ed è sempre più alto il numero di persone alla ricerca di questi cibi. È il caso dei vegetariani che, secondo Eurispes sono arrivati a quasi 4 milioni, rendendo l’Italia il paese europeo più veg.
CucinaMancina ha anticipato ciò che è diventato obbligatorio a fine 2014. Abbiamo reso evidenti gli allergeni presenti nei menu dei ristoranti e sulle etichette dei prodotti alimentari. Noi le chiamiamo mancinità e le segnaliamo da ormai 2 anni ai nostri diversamente onnivori.
CucinaMancina offre ai ristoranti servizi di mancinizzazione dei menu. I nostri nutrizionisti analizzano le portate, suggerendo eventualmente lievi revisioni delle ricette.
È giusto che chiunque abbia la possibilità di sentirsi a casa senza avere la sensazione di essere diverso qualora non possa mangiare un certo cibo.
Organizzate anche corsi ed eventi?
Sì, sul nostro portale raccogliamo anche gli eventi mancini italiani. Chef, associazioni ed enti: sono loro stessi a raccontarsi in prima persona iscrivendosi al sito.
Lavoriamo con Action Aid o per conto di enti e aziende agroalimentari etiche nell’ambito di laboratori di cucina inclusiva a spreco zero.
A che punto del percorso siete?
CucinaMancina ha fatto parlare molto di sé, ottenendo un finanziamento a fondo perduto pari a 70.000€ grazie al bando Valore Assoluto. Abbiamo vinto anche una borsa di studio per frequentare la Startup School di Mind the Bridge, in quel di San Francisco.
StartupItalia! ci ha incluse fra le 100 migliori startup del panorama italiano del 2014. Poi il riconoscimento di Best Food Startup a marzo 2014 durante La Repubblica delle Idee, con Riccardo Luna ed Ezio Mauro. In settembre 2014 siamo state a Re-Food di 3040 ReGeneration, presso il pastificio Rana.
Vanity Fair ha inserito il nostro portale tra i 10 migliori siti dedicati al cibo sulla scena internazionale.
All’attivo abbiamo anche la pubblicazione di due volumi: Eat Different, edito da Gribaudo-Feltrinelli, che ha registrato il tutto esaurito in 3 mesi vendendo 2500 copie in tutta Italia, e La Puglia che mangia differente, promosso da Unioncamere Puglia, realizzato in italiano e in inglese sia nella versione cartacea che in ebook. Al suo interno ci sono le ricette della tradizione pugliese rivisitate in chiave mancina da 50 chef e blogger della nostra community. Sono ricette cucinate con i prodotti tipici pugliesi e gli ingredienti di 50 aziende agroalimentari del territorio dedicate ai diversamente onnivori.